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Partita IVA forfettaria : cosa c'è da sapere

Valerio Gay

Valerio Gay

Team lead - Account manager

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La partita IVA forfettaria è un codice identificativo numerico assegnato a imprenditori e liberi professionisti per lo svolgimento della propria attività lavorativa. 

È sottoposta al regime forfettario che prevede limitazioni ma soprattutto vantaggi per il titolare in termini di fiscalità agevolata. Nei prossimi paragrafi sono pertanto illustrati i requisiti di accesso, i limiti, i vantaggi e la principale novità del 2023 relativa all’obbligo di fatturazione elettronica. In apertura sono richiamati invece alcuni concetti essenziali riferiti al regime forfettario.

Sommario

Il regime della Partita IVA forfettaria 

 

 

Pensato per agevolare l’avvio di nuove attività lavorative autonome, il regime della partita IVA forfettaria è un regime IVA alternativo che individua alcuni requisiti fondamentali che decretano la possibilità di accedere o meno a questo regime di fiscalità agevolata.

 

Il potenziale titolare di partita IVA deve essere residente in Italia, non possedere partecipazioni in altre società di persone né avere partecipazioni di controllo in società dello stesso settore in cui si svolgerà l’attività professionale e, infine, dovrà percepire un reddito da lavoro dipendente uguale o inferiore a 30 mila euro lordi. L’unica eccezione riguarda i lavoratori dimessi o licenziati.

 

Infine, il regime forfettario è un regime sostitutivo dell’IRPEF rivolto a persone fisiche che esercitano attività d’impresa, professioni autonome e professioni legate al mondo dell’arte.

 

 

La partita IVA forfettaria: requisiti e limiti

 

 

La partita IVA forfettaria è applicabile con riferimento al periodo d’imposta 2021 se rispetta i seguenti requisiti. I ricavi conseguiti o i compensi percepiti non possono superare i 65 mila euro. Le spese non possono aver superato l’importo di 20 mila euro lordi se riferite ad una delle seguenti fattispecie lavorative: lavoro a progetto, accessorio o dipendente, inclusi gli importi derivanti da utili di partecipazione o per prestazioni rese dai familiari o dall’imprenditore.

 

Il limite di 30 mila euro per l’accesso alla partita IVA forfettaria è valido con riferimento ai redditi da lavoro dipendente o similare e per le eventuali pensioni percepite, ad eccezione dei dimissionari o dei soggetti licenziati.

 

Tra i limiti figurano anche le cosiddette cause ostative di esclusione. Esistono in sostanza titolari di partita IVA esclusi dalla possibilità di fruizione della tassazione agevolata. Il legislatore definisce sei categorie professionali o di persone fisiche coinvolte.

 

  • Le persone fisiche già avvantaggiate dall’applicazione di regimi IVA speciali o regimi forfettari per la definizione del reddito.
  • I soggetti non residenti in Italia, ad eccezione dei soggetti che risiedono in uno stato dell’UE o in un paese aderente al SEE (Spazio Economico Europeo) a patto che sia garantito un sufficiente scambio di informazioni e che i soggetti producano almeno il 75% del reddito complessivo in Italia.
  • Le persone che in maniera esclusiva o prevalente effettuino cessioni di fabbricati o porzioni di essi, cessioni di terreni edificabili o di nuovi veicoli per il trasporto.
  • I titolari di attività d’impresa o i professionisti autonomi che partecipino anche a società di persone, a imprese familiari, ad associazioni di professionisti o che, infine, controllino SRL o associazioni in partecipazione.
  • Persone fisiche che svolgano principalmente la propria attività lavorativa nei confronti di un datore di lavoro o che abbiano svolto attività professionale con un datore di lavoro specifico negli ultimi due periodi d’imposta; oppure nei confronti di individui riconducibili a tali datori di lavoro.
  • I soggetti che abbiano percepito nell’anno pregresso un reddito da lavoro dipendente o similare di importo maggiore a 30 mila euro, con l’eccezione dei rapporti di lavoro dipendenti cessati nell’anno precedente.

 

 

La partita IVA forfettaria: i vantaggi

 

 

La partita IVA forfettaria consente l’applicazione di aliquote agevolate con un’imposta del 5% per le nuove attività professionali. Tali aliquote possono essere applicate fino ad un massimo di cinque anni dal momento dell’apertura oppure, le attività già operanti possono transitare al forfettario adottando un’aliquota del 15%. In entrambi i casi, si tratta di un’agevolazione vantaggiosa, considerando che l’aliquota base è al 23%.

 

Il secondo vantaggio è quello del calcolo forfettario dei costi, detratti in percentuale fissa in base al coefficiente di redditività del codice ATECO. In questo modo è possibile modificare l’imponibile sul quale verranno calcolate le tasse: imponibile che sarà sempre inferiore rispetto a quello di partenza.

 

In caso di partita IVA forfettaria non viene applicata l’imposta sul valore aggiunto su beni o servizi. Il vantaggio è contabile e di tipo concorrenziale perché il costo del cliente non è gravato da una maggiorazione dell’IVA pari al 22%. Il titolare non è quindi tenuto alla dichiarazione IVA, al registro dei corrispettivi ed è esonerato da taluni adempimenti su fatture emesse e ricevute.

 

In sintesi, l’apertura di una partita IVA di questo tipo permette di beneficiare di una tassazione ridotta, della riduzione dei contributi INPS e delle facilitazioni in termini di imposte sui redditi. Siamo di fronte quindi al classico esempio di regime IVA semplificato alternativo al regime IVA ordinario.

 

 

Partita IVA forfettaria e fatturazione elettronica

 

 

A partire dal 1° luglio 2022, per effetto del decreto sul PNRR e nell’ambito della Riforma fiscale, anche la partita IVA forfettaria è tenuta all’obbligo della fatturazione elettronica e del relativo regime sanzionatorio. I titolari sono quindi tenuti a trasmettere telematicamente al sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate le fatture emesse nello svolgimento della propria attività lavorativa.

 

Esiste tuttavia un regime di esonero che varrà fino al 2023 dedicato ai soggetti che nel 2021 hanno realizzato un fatturato inferiore a 25 mila euro: una sorta di dilazione temporale nell’adozione del nuovo sistema di fatturazione elettronica. 

 

I titolari di partita IVA forfettaria avranno l’obbligo di familiarizzare con le piattaforme gestionali online dedicate all’elaborazione e all’invio delle fatture elettroniche tenendo conto di nuove tempistiche e requisiti per evitare sanzioni.

 

La fatturazione elettronica risponde agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea che persegue parallelamente l’intenzione di diffondere la cultura digitale, snellire i processi amministrativi, ridurre i costi di gestione, contrastare l’evasione fiscale.

 

 

Conclusioni 

 

 

La centralità della digitalizzazione è un elemento ormai essenziale nell’ambito della Pubblica Amministrazione e nei rapporti con i privati. Il caso della fatturazione elettronica obbligatoria per la partita IVA forfettaria è l’esempio evidente della direzione comune verso ambienti di lavoro online basati sull’automazione, sulla tracciabilità e sulla dematerializzazione documentale.

 

Si tratta degli stessi principi e delle stesse modalità adottate dalle aziende private che da tempo hanno enorme familiarità con gli ambienti digitali. Mooncard è una delle principali aziende che opera in questa direzione: sfruttare i vantaggi delle piattaforme gestionali online per aiutare le aziende sul piano operativo, amministrativo e contabile con soluzioni intelligenti, automatizzate, che riducono i tempi, i costi e gli errori.

 

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Per concludere: 3 punti chiave da ricordare 

 

  • La partita IVA forfettaria adotta aliquote agevolate con un’imposta del 5% per le nuove attività professionali rispetto al 23% ordinario. Si applicano fino ad un massimo di cinque anni.
  • In caso di partita IVA forfettaria non si applica l’imposta sul valore aggiunto su beni o servizi. Chi riceve fattura non è quindi gravato della maggiorazione IVA del 22%.
  • Il calcolo dei costi avviene in modalità forfettaria: sono quindi detratti in percentuale fissa in base al coefficiente di redditività del codice ATECO legato al proprio ambito professionale.
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Valerio Gay

Valerio Gay

Valerio Gay ha acquisito un’ampia esperienza presso Weekendesk e Qonto. Attualmente Team Lead Account Manager per l’Italia a Mooncard, supporta i clienti nell’utilizzo della soluzione e facilita l’integrazione delle note spese all’interno contabilità aziendale. Appassionato di economia, contabilità e diritto, Valerio rimane aggiornato sulle ultime tendenze di mercato e regolamentazioni.