IVA

Tutto sull'IVA intracomunitaria

Valerio Gay

Valerio Gay

Team lead - Account manager

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I rapporti commerciali all’interno dell’Unione Europea sono disciplinati in parte tramite legislazione UE, in parte con la normativa del singolo stato. L’IVA intracomunitaria sul versante italiano risponde quindi alla regolamentazione definita dal nostro legislatore. Procedure, beni coinvolti ed esenti, base imponibile, aliquote, regime e detrazioni: nei prossimi paragrafi sono indagati sinteticamente gli aspetti principali che riguardano l’applicazione di questo tipo di imposta.

Sommario

IVA intracomunitaria: definizione e procedura

 

 

Per IVA intracomunitaria si intende l’imposta applicata sugli acquisti di beni a titolo oneroso tra soggetti passivi IVA appartenenti ai vari stati dell’Unione Europea che intrattengono rapporti commerciali tra loro. L’applicazione dell’imposta avviene attraverso il meccanismo dell’inversione contabile, tecnicamente definito reverse charge. 

 

Questa forma di integrazione dell’IVA, disciplinata dal D.L. n. 331/93, implica che la fattura comprenda l’IVA solo se l’operazione di cessione è imponibile nel paese destinatario. In questo caso non si applica l’aliquota dello stato di provenienza, cui appartiene l’azienda fornitrice o cedente, ma l’aliquota dello stato destinatario, di cui fa parte l’azienda acquirente o cessionaria.

 

L’integrazione rappresenta il processo fondamentale per l’attuazione del reverse charge. L’operazione è neutra e l’IVA confluisce nel registro vendite e acquisti senza esborsi finanziari. Si indica l’IVA a credito solo per operazioni imponibili in Italia, altrimenti l’integrazione dovrà contenere la dicitura di esenzione o non imponibilità, per il quale il cessionario verserà all’Erario l’IVA a debito.

 

 

IVA intracomunitaria: i beni coinvolti

 

 

I beni sottoposti ad IVA intracomunitaria appartengono a due categorie.

 

  • Trasferimenti aziendali interni. Si configura nel caso in cui un’azienda italiana con stabilimento estero trasferisca il bene in Italia per finalità legate all’esercizio d’impresa.
  • Beni in deposito. Da non confondere con il deposito IVA (esente da IVA intracomunitaria Europa). È il caso del consignment stock con trasferimento in Italia dei beni nel deposito del cliente; l’atto del prelievo del bene da parte del cliente configura l’acquisto intracomunitario.

 

 

IVA intracomunitaria: i beni esenti

 

 

I beni esenti da IVA intracomunitaria sono quelli introdotti in Italia rispondenti alle seguenti caratteristiche definite per legge: beni stoccati in depositi IVA; beni introdotti per perizie o manipolazioni; beni da assemblare o installare; beni per utilizzo temporaneo max 24 mesi; energia elettrica o gas; beni usati e beni legati ad acquisti intracomunitari tramite operazioni di triangolazione.

 

L’imposta intracomunitaria non si applica ai beni che non costituiscono acquisto intracomunitario per assenza di requisiti oggettivi, soggettivi e territoriali come cessioni gratuite, cessioni tra consumatori provati e beni che sostano nello stesso paese di acquisto/vendita.

 

 

IVA intracomunitaria: base imponibile, aliquote, regime e detrazioni

 

 

La base imponibile delle acquisizioni intra comprende il prezzo d’acquisto e le spese accessorie come il trasferimento fisico del bene, le spese di assicurazione e gli altri costi previsti sul piano contrattuale. La base imponibile dei beni gravati da accise comprende l’accisa stessa. In caso di trasferimenti aziendali interni l’imponibile si calcola dal prezzo di acquisto o dal prezzo di beni simili.

 

Le aliquote IVA delle acquisizioni intra sono quelle ordinarie dello Stato in cui ha sede l’azienda acquirente o cessionaria. Per operazioni accessorie vale l’aliquota dell’operazione principale.

 

Il regime impositivo IVA dei trasferimenti di beni a titolo oneroso tra i paesi dell’Unione Europea è analogo a quello dei trasferimenti posti in essere all’interno dello Stato. Gli acquisti intracomunitari di beni che sono non imponibili, fuori campo oppure esenti da IVA sono sottoposti allo stesso regime di inapplicabilità dell’IVA.

 

La detrazione dell’IVA intracomunitaria è sottoposta alla disciplina ordinaria della detrazione IVA e ai limiti che regolano le acquisizioni nel paese destinatario, in questo caso l’Italia. L’IVA non modifica il debito d’imposta e si registra a debito e a credito nello stesso intervallo temporale. Le registrazioni vanno a compensazione a meno che l’IVA non sia indetraibile per l’azienda acquirente o cessionaria (è il caso dell’IVA indetraibile).

 

 

Panoramica generica su altre detrazioni IVA

 

 

Le detrazioni IVA non si esauriscono con i trasferimenti a titolo oneroso di beni a livello intracomunitario. Esistono altre tipologie di detrazioni. Sono enunciate sinteticamente di seguito per avere un quadro completo delle fattispecie previste dalla normativa. 

 

Le detrazioni IVA per pedaggi autostradali sono destinate ai veicoli a motore in funzione del diritto di transito; le detrazioni IVA auto, strettamente connesse alle detrazioni IVA benzina, sono rivolte ai veicoli guidati da agenti, dipendenti o rappresentanti aziendali che, in caso di vitto e alloggio, configurano la disciplina delle detrazioni IVA per alberghi e ristoranti.

 

Le detrazioni IVA per biglietto del treno riguardano i viaggi percorsi su linea ferrata; le detrazioni IVA per cellulari sono legate ai costi telefonici sostenuti per l’utilizzo degli smartphone per finalità lavorative. 

 

Casi particolari sono le detrazioni IVA omaggi, con cui l’emittente decide se assumersi o meno l’onere della rivalsa IVA o prendere in carico il versamento e le detrazioni IVA pro-rata, calcolata in proporzione alle operazioni imponibili.

 

 

Conclusioni 

 

 

Detrazione IVA intracomunitaria e detrazioni IVA ordinarie rappresentano dinamiche complesse e articolate con riferimenti legislativi univoci riferiti ad ogni singola fattispecie. Aziende e professionisti titolari di partita IVA sono tenuti a conoscere e ad applicare con esattezza i precetti normativi per non incorrere in sanzioni né tantomeno pregiudicare la redditività d’impresa.

 

Ancora una volta, sul versante privato, entra in gioco il concetto di digitalizzazione intesa come modalità gestionale operativa in grado di semplificare i processi aziendali e ridurre al minimo i margini di errore contabile, amministrativo e di controllo. 

 

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Per concludere: 3 punti chiave da ricordare 

 

  • Per IVA intracomunitaria si intende l’imposta applicata sugli acquisti di beni a titolo oneroso tra soggetti passivi degli stati appartenenti all’UE, ad eccezione delle categorie escluse dalla normativa.
  • Trasferimenti aziendali interni e beni in deposito (da non confondere con i beni in deposito IVA) rappresentano le due categorie sottoposte ad IVA intracomunitaria.
  • Sono esenti i beni allocati in depositi IVA, introdotti per perizie o manipolazioni, da assemblare o montare, per utilizzo transitorio, beni usati, beni acquisiti mediante triangolazione, energia elettrica o gas. 
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Valerio Gay

Valerio Gay

Valerio Gay ha acquisito un’ampia esperienza presso Weekendesk e Qonto. Attualmente Team Lead Account Manager per l’Italia a Mooncard, supporta i clienti nell’utilizzo della soluzione e facilita l’integrazione delle note spese all’interno contabilità aziendale. Appassionato di economia, contabilità e diritto, Valerio rimane aggiornato sulle ultime tendenze di mercato e regolamentazioni.