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Omaggi IVA : la guida completa

Valerio Gay

Valerio Gay

Team lead - Account manager

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Finalizzate alla promozione dell’immagine aziendale, le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese comprendono la disciplina degli omaggi IVA. Si tratta di gadget e oggettistica di vario tipo concessi generalmente ai dipendenti subordinati oppure ai clienti. Di seguito sono illustrati alcuni concetti essenziali di una dinamica piuttosto ampia e articolata anche ai fini delle detrazioni IVA.

Sommario

Spese di rappresentanza e omaggi IVA

 

 

Le spese di rappresentanza rispondono ai requisiti di gratuità, finalità promozionali, ragionevolezza e coerenza. Comprendono i costi dei beni, compresi di IVA, ceduti a titolo gratuito (omaggi IVA). Portachiavi, penne, agende sono i più diffusi. 

 

Ma nella categoria delle spese di rappresentanza rientra anche il caso dei costi di vitto e alloggio, connessi poi a detrazioni per alberghi e ristoranti. Secondo la disciplina dell’IVA, sono detraibili i costi di vitto e alloggio sostenuti per l’hospitality di clienti, collaboratori e dipendenti in occasione di fiere o attività analoghe. Devono essere documentati con i giustificativi fiscali che certificano l’avvenuto pagamento. L’importo di spesa deve essere inferiore a 50 euro.

 

Non rientrano nella fattispecie delle spese di rappresentanza gli altri costi illustrati in seguito, elencati con le specifiche detrazioni: spese di viaggio autostradali (detrazioni IVA per pedaggi autostradali), spese per l’utilizzo di veicoli propri o promiscui (detrazioni IVA auto), spese di viaggio su rotaia (detrazioni IVA per biglietto del treno), spese per rifornimento carburante (detrazioni IVA benzina), spese di telecomunicazione (detrazioni IVA cellulari).

 

 

La disciplina degli omaggi IVA

 

 

Utilizzeremo il termine omaggi IVA per intendere il legame esistente tra l’imposta e l’omaggio aziendale, dove quest’ultimo non è altro che un bene ceduto al dipendente o al cliente a titolo gratuito. Il valore del bene è imponibile, a patto che il costo unitario non superi i 50 euro. L’imposta è detraibile e viene assolta a monte (come nei casi dell’IVA pro-rata, quando una parte di detrazione a forfait si applica all’imposta disponibile a monte).

 

In sintesi, è prevista la detraibilità totale per gli omaggi di rappresentanza dal costo uguale o inferiore ai 50 euro mentre la normativa stabilisce l’indetraibilità IVA per importi superiori. I beni esterni all’attività aziendale sono esclusi dalla detraibilità a prescindere dal costo.

 

 

Omaggi IVA e fatturazione per attività d’impresa

 

 

In caso di omaggi IVA, l’azienda può optare per una delle quattro modalità di emissione della fattura.

 

  • Fattura con rivalsa. L’imponibile è dato dal prezzo di acquisto del bene omaggio e l’imposta viene esposta in fattura.
  • Fattura con rinuncia alla rivalsa. L’imposta resta a carico dell’azienda. Il costo non può essere dedotto dal reddito d’impresa.
  • Autofattura per omaggi. Singola o totale alla fine del mese in un solo esemplare. È contemplato il differimento ma solo con emissione contestuale dei documenti di trasporto (DDT).
  • Registro omaggi. In cui inserire l’importo totale delle operazioni quotidiane effettuate a titolo gratuito, distinte in base all’aliquota IVA.

 

Se l’attività d’impresa comporta omaggi IVA derivanti da rapporti commerciali con l’UE, la disciplina da seguire è quella dell’IVA nazionale, analoga a quella illustrata in precedenza. Non si tratta di cessioni intracomunitarie a titolo oneroso e non c’è legame con le detrazioni IVA intracomunitarie.

 

 

Conclusioni 

 

 

Le spese di rappresentanza sostenute dalle imprese comprendono i costi di cessione gratuita di beni omaggio per finalità promozionali ma includono anche alcuni costi di vitto e alloggio, connessi quindi a detrazioni IVA. Sul piano contabile contribuiscono così alla redditività d’impresa e comportano operazioni ordinarie e straordinarie di calcolo, controllo ed eventuale rettifica. Nel peggiore dei casi obbligano l’impresa al pagamento delle sanzioni previste per legge in occasione di omissioni o errori.

 

Per semplificare la contabilità, evitare procedimenti sanzionatori e snellire tutte le operazioni relative all’imposta sul valore aggiunto (in caso di spese di rappresentanza o altre spese dei dipendenti subordinati, soprattutto in trasferta), le aziende stanno progressivamente adottando soluzioni integrate di tipo digitale.

 

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Per concludere: 3 punti chiave da ricordare 

 

  • I beni omaggio aziendali sono ceduti a titolo gratuito al dipendente subordinato o al cliente per finalità promozionali dell’impresa.
  • Il valore del bene è imponibile, a patto che il costo unitario non superi i 50 euro. L’imposta è detraibile e viene assolta a monte. 
  • In caso di omaggi IVA, l’azienda può optare per l’emissione di fattura con rivalsa, fattura con rinuncia alla rivalsa, autofattura per omaggi e registro omaggi.
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Valerio Gay

Valerio Gay

Valerio Gay ha acquisito un’ampia esperienza presso Weekendesk e Qonto. Attualmente Team Lead Account Manager per l’Italia a Mooncard, supporta i clienti nell’utilizzo della soluzione e facilita l’integrazione delle note spese all’interno contabilità aziendale. Appassionato di economia, contabilità e diritto, Valerio rimane aggiornato sulle ultime tendenze di mercato e regolamentazioni.